Napoleone Bonaparte
Sono passati quasi duecento anni da che Napoleone ha governato l'Isola d'Elba per un periodo di nove mesi dal 4 maggio 1814 al 26 febbraio 1815. Eppure in un periodo cosi' breve e' riuscito ad instaurare con l' isola e gli isolani un rapporto cosi intenso, sincero, viscerale che ancora oggi l'Isola d'Elba lo ricorda con affetto e lo onora.
Nella chiesa della Misericordia, dove sone conservate due delle sue piu' importanti vestigia, tutti gli anni, il 5 di Maggio, viene celebrata in suo suffragio una Messa di Requiem, per ricordare l' Uomo oltre che il Sovrano.
Un tanto grande uomo che aveva conquistato il mondo aveva scelto questa piccola isola per suo regno avrebbe potuto soffrire per i confini stretti o essere amareggiato per tanta pochezza; ma Lui non fu cosi' e appena sbarcato dono' a quest' isola una bandiera, quella che sara' la bandiera dell' Elba per sempre, tre api d' oro su una striscia rossa su campo bianco, simbolo di intelligenza ed operosita'.
Sotto questa bandiera riuni' un popolo stremato e trasformo' questa terra avvilita in un luogo ridente.
Fece costruire una rete stradale, promulgo' norme e regolamenti per l'amministrazione, favorì la salute pubblica e la moralita', impose un nuovo sviluppo all' industria mineraria e progetto' un insediamento siderurgico.
La sua permanenza all'Elba fu improntata da una grande alacrita' come di chi sa di avere poco tempo.
Probabilmente sapeva bene che le grandi potenze non lo avrebbero lasciato a lungo cosi' libero e vicino a loro: gia' si parlava di esilio lontano o di uccisione. La sera del 26 febbraio, approfittando dell' assenza del commissario inglese, Napoleone lascio' l' isola con i suoi 1.100 fedelissimi.
Non sarebbe piu' tornato ma l' Isola non lo ha mai dimenticato.
All' isola ha lasciato le sue residenze: in citta' la villa dei Mulini: una palazzina dalle linee architettoniche sobrie dove Napoleone visse i primi e gli ultimi mesi. All' interno si possono ammirare Molti mobili, opere d'arte e documenti a lui appartenuti. In campagna la villa di San Martino voluta dall' imperatore e costruita ampliando una casetta rustica preesistente.
Vicino ora sorge un museo Napoleonico voluto dal principe Demidoff.